Natali Neri. Racconti delle guerre che viviamo. Sconvolgenti le immagini della "graphic novel" di Fabio Visintin

di Rosanna Pilolli 15/02/2016 ARTE E SPETTACOLO
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L’XI edizione del Premio Letterario “Biblioteche di Roma” per la diffusione della letteratura e della editoria qualificata ha presentato quest’anno per la prima volta, con il supporto dei Circoli di lettura chiamati a votare le opere, un genere narrativo nuovo difforme dalla pagina scritta: la “Graphic Novel” il racconto per immagini. E’ giunto   in finale tra gli altri il libro “Natali Neri e altre storie di guerra” di Fabio Visintin e Laura Scarpa per la grafica di copertina ( ed.comicout euro 19,50). 

La  mano sapiente dell’autore  narra le agghiaccianti storie delle guerre che la storia ci ha tramandato e delle altre  che viviamo nel nostro drammatico oggi

Con questo filo conduttore “Natali Neri” entra così. Non è una narrazione fredda e non consente distacco. E’ un testo forte e critico per il tema che tratta e la qualità  della immagine.  Il libro è un grido al quale le forme fanno da cassa di risonanza.

L’autore Fabio Visintin che è veneziano e risiede nella città della laguna è firma oggi nota dopo gli  esordi nei fumetti di Linus,  le pubblicazioni su Tempi Supplementari e Frigidaire le attuali realizzazioni di libri a fumetti per l’editore Ottaviano Un signore gentile dal linguaggio artistico complesso e colto, dalla vena decisa capace di parlare con forme chiare e concrete, di indicare la tragicità dei nostri tempi, intrisi di profonde ingiustizie senza retorica e senza indicazioni scontate. 

 Come si è detto il tema di questo pregevole volume è la guerra anzi le innumerevoli  guerre esterne, interne, culturali, di genere mostrate presentate in una navigazione emozionale senza soste

  Cento anni fa la prima guerra mondiale. il profondo contrasto tra gli ufficiali e i soldati tra i borghesi dell’assalto  e i proletari del fucile. Emerge dal segno grafico la società fortemente discriminativa dell’epoca e la violenza della guerra nella quale milioni di uomini erano  ridotti a carne da cannone. Nella narrazione di un necessario ripiegamento  un unico ufficiale coprirà la postazione: è un anziano che legge Omero, Ettore dell’Iliade. La cultura comune sarà il punto d’incontro con l’alto grado  nemico appena sopraggiunto. Ma sarà soldato semplice che nulla sa di lettere a uccidere l’ufficiale che leggeva il canto di Omero. Più temi scottanti a confronto in uno stesso racconto. Eppure esiste anche l’amore come nel racconto che apre il libro. E’ Natale in una guerra non identificata. Cadono bombe  sulle città devastate ma in tanto orrore piove dal cielo il dono inaspettato di un caldo cappotto per un clochard che si aggira tra le rovine.

I tempi sono cambiati, il secolo breve è alle spalle con il suo carico di orrore, il Terzo Millennio è il nostro presente.  E ancora troviamo la guerra  più dura e oscena che si combatte da sempre sul corpo delle donne. Lo stupro resta sempre  il segno del potere del maschio sulla femmina  e durante i conflitti fra Stati o etnie  è l’arma con la quale si vuole abbattere la resistenza dei nemici, penetrare(è la parola) nel loro corpo vivo e devastarne la struttura sociale. Le donne ne sono vittime e mezzi. Questo è uno dei racconti maggiormente drammatici nel quale Fabio Visintin  divarica i toni del linguaggio che è crudo quanto la storia che si espone. E ancora le tragedie del “mare nostrum” e la insensibilità umana S.Francesco e il Saladino, le crociate e l’uso di guerra del credo degli uomini che tentano di piegare anche  Dio alle  loro azioni:sciagurate “Gott mit uns”!

La morte, la vita, l’umano e il disumano E la morte della piccola annegata: Altra è l’invocazione di sua madre dal barcone assalito dalle onde”La piccola sta male ha la febbre…siamo tanti schiacciati uno contro l’altro..Fate che la morte non ci separi questo vi chiede la madre di un piccolo pezzo di merda nera concime per la terra a noi sempre negata. Lasciate che nella morte possa tenerla stretta fra le mie braccia”.


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